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OSSERVATORIO DIFFUSO

A partire dalla seconda metà degli anni ‘90, grazie all’esperienza maturata presso l’osservatorio Novareto, alcuni soci appassionati hanno cominciato a dotarsi di specole private, talvolta dotate di strutture e strumentazione importante.

 

Nell’arco di un decennio, il miglioramento tecnologico dell’elettronica e dei sensori fotografici unitamente alla riduzione dei costi necessari all’acquisto dei telescopi e dell'attrezzatura necessaria alla realizzazione di un discreto osservatorio amatoriale, hanno permesso a un numero maggiore di appassionati di cimentarsi nella raccolta di immagini astronomiche. La maggiore qualità e sensibilità della strumentazione digitale iniziava a produrre immagini amatoriali del sistema solare e degli oggetti del profondo cielo paragonabili a quelle che venivano raccolte dai grandi osservatori professionali appena una ventina di anni prima. Con l’introduzione sul mercato di appositi filtri ottici pensati per ridurre gli effetti dell’inquinamento luminoso, non solo fu possibile realizzare immagini migliori degli stessi soggetti precedentemente ripresi dall’osservatorio Novareto ma addirittura inoltrarsi in nuovi soggetti estremamente poco luminosi ed evanescenti.

Finalmente, grazie a tecniche e metodi su misura per l’astrofilo e alla possibilità di disporre di software di gestione dell’immagine astronomica specifici, i colori dei gas fluorescenti apparivano netti e vivaci e le immagini prodotte risultavano ben incise sulle stampe, dando talvolta l’impressione della tridimensionalità e della matericità del soggetto.

 

Quando tutto ciò si consolidò anche nelle specole amatoriali, l’evoluzione successiva lasciò l’astrofilo classico talvolta perplesso: il telescopio tornava ad uscire dalla protezione della propria specola per riscoprirsi itinerante, alla ricerca di cieli migliori o di pubblico interessato. In effetti, già ai tempi della pellicola, era consuetudine per l’astrofilo esperto ed evoluto, prendere la propria attrezzatura, magari un po’ ridotta in dimensioni e peso, per andare alla ricerca di un cielo più scuro e incontaminato.

Oggi però si cambia nuovamente prospettiva: con le moderne attrezzature, estremamente compatte e performanti, è possibile ottenere immagini con tempi di esposizione più brevi e di elaborare le stesse contestualmente alla ripresa. Ciò si tramuta nella possibilità di osservare le gemme del cielo stellato in tempo reale e ad una profondità che fino a poco prima era permessa solamente con sessioni di fotografia a lunga posa seguita da un’attenta elaborazione grafica.

 

Sicuramente si può definire ‘più facile’ far osservare al pubblico, tanto che ci è oggi possibile mostrare in diretta gli oggetti del profondo cielo anche da luoghi fortemente immersi nell’inquinamento luminoso o dai siti più disparati come piazze cittadine, vigneti, e cortili illuminati.

Questo è quanto amiamo definire osservatorio diffuso, poiché non è più il pubblico che deve raggiungere uno sperduto osservatorio ma qualsiasi luogo può divenire il palcoscenico ideale per immergersi nelle meraviglie del cosmo. In questo modo la ‘serata osservativa’ può prendere vita in molteplici contesti per allietare i curiosi ed appagare gli appassionati, riportando all’occhio, abituato alle notti chiare dei lampioni, gli oggetti celesti che ricamano il firmamento sopra la nostra testa. Osservare il cielo da casa propria e con i propri famigliari e amici, ci chiama in causa come parte stessa dell’universo, molto più di quando ci si trova in un luogo estraneo, ricolmandoci di emozioni.

 

Fate dunque una visita alla prossima postazione del nostro osservatorio diffuso più vicino a voi!

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