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Image by Dimitris Adalialis
Inquinamento Luminoso:
Un Problema Nascosto

L'inquinamento luminoso è una forma di alterazione dell'ambiente notturno, causata dall'emissione di luce artificiale all'esterno di spazi specifici da illuminare. Quando la luce notturna invade aree non necessarie, compromettendo la quantità naturale di luce presente, si parla di inquinamento luminoso. Tale fenomeno, alimentato da false convinzioni legate alla sicurezza, non solo compromette la visione del cielo stellato ma rappresenta una forma di inquinamento ambientale a tutti gli effetti, con effetti negativi sugli ecosistemi, sulla salute umana e sul nostro legame con il cosmo.

Cos'è l'Inquinamento Luminoso

Il fenomeno si manifesta quando apparecchi di illuminazione non schermati disperdono luce oltre l'area da illuminare. Le superfici, a loro volta, riflettono la luce diffondendola ulteriormente nell'ambiente e contribuendo ad un crescente bagliore notturno che ostacola la visione delle stelle. Secondo stime recenti, oltre il 75% degli italiani non può vedere la Via Lattea dai luoghi in cui vive.

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Questo fenomeno ha molteplici conseguenze: compromette la biodiversità, minaccia la salute umana, altera la percezione del paesaggio e aumenta i costi energetici. Nonostante ciò, l'inquinamento luminoso è un problema gestibile, e diverse regioni italiane hanno intrapreso iniziative legislative per regolamentare l'illuminazione artificiale.

In questa fotografia presa con un tempo di esposizione di 10 secondi sono visibili gli effetti dell'inquinamento luminoso che oscurano le stelle e l'appena visibile Via Lattea in ambito suburbano - credit: Wikipedia

Gli astronomi di solito usano la scala di Bortle per misurare la luminosità del cielo notturno. Questa scala va da Classe o Livello 1 (cielo perfettamente buio) a Classe o Livello 9 (il cielo cittadino più inquinato possibile) - credit: StarWalk

Image by Renden Yoder
"il diritto a un cielo notturno incontaminato che consenta di godere della contemplazione del firmamento deve essere considerato un diritto inalienabile dell’Umanità, paragonabile al resto dei diritti ambientali, sociali e culturali”

Dichiarazione Starlight La Palma - UNESCO

L'Importanza del Cielo Stellato e il Legame con l'Universo

Il cielo stellato è una "finestra" unica sull'Universo, e la perdita della visibilità della Via Lattea ci priva di un profondo legame con la nostra "casa" cosmica. L'impatto di questa perdita è sia culturale che legato alla conoscenza: per secoli, osservare il cielo ha ispirato l'umanità e alimentato il progresso scientifico. A causa dell'eccessiva illuminazione notturna, le future generazioni potrebbero non riuscire a contemplare questo spettacolo naturale come hanno fatto i nostri nonni. Secondo l'Atlante Mondiale dell'Inquinamento Luminoso, più del 75% degli italiani oggi non riesce più a vedere la Via Lattea dal luogo in cui vive.

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Patrimonio dell'Umanità

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Nel 2007, con la Dichiarazione di La Palma, l’Unesco ha riconosciuto il cielo notturno come “patrimonio inalienabile per l’umanità”, riconoscendone l'importanza per il patrimonio naturale e culturale ed invitando le nazioni a ridurre l’inquinamento luminoso facendo uso intelligente della luce anche per contrastare i cambiamenti climatici.

Il cielo notturno è stato per millenni fonte d'ispirazione per filosofi, artisti e scienziati, e preservarlo significa mantenere vivo un legame con il passato dell'umanità.

L'Italia e i Dati sull'Inquinamento Luminoso

Secondo l'Atlante Mondiale dell'Inquinamento Luminoso, l'Italia è tra i Paesi europei con il più alto tasso di inquinamento.

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Il Rapporto ISTIL del 2001 documenta che la luminosità del cielo notturno in Italia è aumentata drasticamente dagli anni '70, quadruplicandosi. Il rapporto evidenzia che in regioni come Lombardia, Lazio e Campania, più di tre quarti della popolazione non riesce più a vedere la Via Lattea neppure in notti serene. In molte aree, il livello di inquinamento luminoso ha creato un “plenilunio artificiale” che oscura il cielo notturno in modo analogo alla luna piena. 

Solo il 10% della popolazione italiana riesce a osservare la Via Lattea dal luogo di residenza, e molte città superano i limiti di luminosità stabilità dalle normative regionali e nazionali.

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L'inquinamento luminoso in Italia rappresenta una significativa fonte di spreco energetico e di emissioni di COâ‚‚, con rilevanti implicazioni economiche e ambientali.

Nel 2017, il consumo di energia elettrica per l'illuminazione pubblica è stato di circa 6.000 GWh, con un consumo pro capite di 100 kWh, il doppio della media europea di 51 kWh. La spesa complessiva per l'illuminazione pubblica nello stesso anno è stata di 1,7 miliardi di euro, pari a 28,7 euro pro capite, significativamente superiore alla media dei principali paesi europei di 16,8 euro. L'energia sprecata potrebbe alimentare circa 2 milioni di abitazioni medie italiane per un anno, considerando un consumo medio annuo di 3.000 kWh per famiglia.

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Assumendo un fattore di emissione medio di 0,4 kg di COâ‚‚ per kWh prodotto, il consumo di 6.000 GWh per l'illuminazione pubblica comporta l'emissione di circa 2,4 milioni di tonnellate di COâ‚‚ all'anno.

Per compensare le 2,4 milioni di tonnellate di COâ‚‚ emesse, sarebbe necessario piantare circa 120 milioni di alberi, ogni singolo anno, considerando che un albero medio assorbe circa 20 kg di COâ‚‚ all'anno.

Situazione in Piemonte e Monferrato

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​In Piemonte, l'inquinamento luminoso è regolamentato dalla Legge Regionale n. 31 del 24 marzo 2000, successivamente modificata dalla Legge Regionale n. 3 del 9 febbraio 2018, che introduce disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche. Nonostante queste normative, il Piemonte presenta ancora livelli significativi di inquinamento luminoso, con aree come il Monferrato che risentono della vicinanza dei grandi centri urbani e industriali del torinese e del milanese.​

 

Grazie a progetti come “CieloBuio” e alle iniziative delle associazioni locali, sempre più comuni stanno adottando misure per ridurre questo fenomeno, ma c'è ancora molto da fare.

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Mappa che mostra i livelli di luminanza del cielo notturno. le zone in rosso/arancione sono le maggiormente inquinate. Credits: light pollution map

Effetti sulla Salute e sull'Ambiente

Impatto sulla Salute Umana

 

Numerosi studi hanno evidenziato come l'esposizione prolungata alla luce artificiale durante le ore notturne possa comportare rischi significativi alla salute umana.​​L'esposizione alla luce artificiale durante le ore notturne può infatti alterare i ritmi circadiani, influenzando la produzione di melatonina, l'ormone che regola il sonno. Alla riduzione della melatonina è quindi associata l'insorgenza di disturbi del sonno, insonnia e affaticamento diurno ma gli studi hanno anche evidenziato una correlazione con l'aumento del rischio di malattie croniche. La soppressione della melatonina può contribuire allo sviluppo di patologie come obesità, diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro, tra cui il tumore al seno e alla prostata. L'esposizione alla luce artificiale notturna è stata anche associata ad un aumento dei sintomi di depressione e ansia. La perturbazione dei ritmi circadiani può influenzare negativamente l'umore e la salute mentale generale.

​​​Conseguenze per l'Ambiente

 

​Effetti generali dell'inquinamento luminoso sulla biodiversità

 

​L'inquinamento luminoso interferisce con i cicli naturali di luce e buio essenziali per molte forme di vita. La luce artificiale altera i ritmi circadiani di molte specie, influenzando su processi fondamentali come la migrazione, la caccia, la riproduzione e il riposo. Si stima che circa il 30% dei vertebrati notturni e oltre il 60% degli invertebrati siano particolarmente sensibili all'inquinamento luminoso, subendo disturbi nei cicli di attività e riposo, alimentazione e riproduzione. Tra le specie più a rischio, ovviamente, si ritrovano specialmente quelle notturne. Secondo il WWF Italia, milioni di insetti e anfibi muoiono ogni anno per l'esposizione continua alla luce artificiale, mettendo a rischio l'equilibrio di interi ecosistemi.​​

​Esempi di specie vulnerabili all'inquinamento luminoso

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1. Insetti (soprattutto le falene e altri impollinatori notturni)

Si è osservato un significativo declino di molte specie di insetti dal 1970 ad oggi, spesso legato anche alla luce artificiale. In Europa, ad esempio, si stima che la popolazione di insetti volanti sia diminuita di oltre il 75% in alcune aree. Molti impollinatori notturni, come le falene, sono attratti dalla luce artificiale e distratti dalle loro attività naturali di impollinazione. Questo porta a un calo della biodiversità vegetale, che a sua volta influenza altri animali che dipendono da quelle piante per il cibo e l'habitat.

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2. Uccelli migratori

Le luci artificiali possono disorientare gli uccelli migratori portandoli a volare verso aree urbane anziché verso rotte naturali. Alcuni studi mostrano che migliaia di uccelli muoiono ogni anno a causa di collisioni con edifici illuminati. In alcune città, sono stati implementati programmi per spegnere le luci durante le stagioni migratorie per ridurne la mortalità.
 

3. Tartarughe marine

Si è riscontrata un'alterazione del comportamento riproduttivo. Le tartarughe marine depongono le uova in spiagge poco illuminate e, quando i piccoli escono dalle uova, sono naturalmente attratti dalla luce della luna che riflette sul mare. Tuttavia, le luci artificiali li disorientano, portandoli a dirigersi verso la terra piuttosto che verso il mare, aumentando il rischio di predazione e mortalità. Dal 1970, è stato registrato un calo significativo nella popolazione di tartarughe marine in molte zone costiere a causa del disturbo di luci artificiali lungo le spiagge.

4. Anfibi, in particolare le rane

Molti anfibi, come le rane, utilizzano vocalizzazioni notturne per trovare compagni. La luce artificiale può interrompere questi segnali, riducendo le opportunità di accoppiamento e quindi il tasso di riproduzione. Uno studio negli Stati Uniti ha mostrato che in alcune specie di rane il tasso di accoppiamento può calare fino al 20% nelle aree illuminate artificialmente.

 

5. Mammiferi notturni, come i pipistrelli

I pipistrelli, che cacciano insetti notturni, spesso evitano le aree illuminate. Tuttavia, la luce attira molti insetti, creando un paradosso per i pipistrelli, che trovano difficile cacciare nelle aree luminose e faticano a trovare prede in aree buie con pochi insetti.

Sicurezza e Illuminazione: Sfatiamo un Mito

L'illuminazione artificiale è spesso considerata un elemento chiave per la sicurezza pubblica, poiché si crede che una maggiore visibilità notturna riduca incidenti e crimini. Tuttavia, i dati attuali e alcune ricerche indicano che l'aumento indiscriminato dell'illuminazione può avere effetti contrari o minimi sulla sicurezza e sulla criminalità. Vediamo una sintesi dei principali rischi per la sicurezza e la percezione pubblica.

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1. Rischi di sicurezza legati all'aumento dell'illuminazione

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  • Abbagliamento: Luci troppo intense o mal dirette, come i lampioni eccessivamente luminosi o senza schermi, possono creare abbagliamenti che riducono la visibilità invece di migliorarla. Questo effetto aumenta il rischio di incidenti stradali, specialmente nelle aree urbane. L'abbagliamento può essere particolarmente problematico per gli anziani o per le persone con difficoltà visiva.

  • Aumento del rischio di incidenti stradali: Diversi studi hanno riscontrato che una maggiore illuminazione stradale non è sempre associata a una riduzione degli incidenti. In alcune città europee, sono stati registrati miglioramenti nella sicurezza riducendo la luminosità e utilizzando invece luci a spettro controllato e posizionate strategicamente.

  • Effetti sulla percezione del crimine: La correlazione tra illuminazione e sicurezza contro il crimine è dibattuta. Alcune ricerche mostrano che aumentare la luce non diminuisce necessariamente la criminalità e, in certi casi, può addirittura facilitare le attività criminali poiché consente di operare con maggiore visibilità. Programmi pilota in paesi come la Gran Bretagna hanno mostrato che la riduzione dell'illuminazione in alcune aree non ha aumentato il numero di crimini, e talvolta ha migliorato la sicurezza percepita.

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2. Percezione pubblica sull'illuminazione e sicurezza

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  • Cultura della “luce come sicurezza”: La percezione pubblica tende a collegare una maggiore illuminazione a una maggiore sicurezza, portando molte persone a ritenere che gli ambienti ben illuminati siano automaticamente più sicuri. Questa percezione è stata alimentata da politiche urbane che per decenni hanno promosso la luce notturna come deterrente per i crimini, anche in assenza di dati definitivi a supporto.

  • Dissonanza tra percezione e dati: Nonostante le prove emergenti che mettono in dubbio il legame diretto tra luce e sicurezza, i cittadini continuano spesso a richiedere più illuminazione nei luoghi pubblici e nei quartieri residenziali. Questo porta spesso le amministrazioni a investire in un'illuminazione eccessiva e poco controllata, anche quando studi suggeriscono che soluzioni diverse, come l'illuminazione direzionata o l'uso di illuminazione a LED regolabile, possono essere più efficaci.

Come Contrastare l'Inquinamento Luminoso

​Fortunatamente, esistono strategie efficaci per mitigare e contrastare l'inquinamento luminoso. Un approccio fondamentale risiede nell'adozione di sistemi di illuminazione efficienti e ben progettati. Ciò include l'utilizzo di:

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  • Apparecchiature schermate: Lampioni e altre fonti luminose dovrebbero essere progettati per dirigere la luce esclusivamente verso il basso, illuminando solo l'area desiderata ed evitando la dispersione verso l'alto.

  • Lampade a basso consumo energetico e con spettro luminoso controllato: L'impiego di tecnologie LED con temperature di colore più calde (sotto i 3000 kelvin) riduce la componente blu dello spettro luminoso, che è quella maggiormente diffusa dall'atmosfera e dannosa per la fauna notturna.

  • Sensori di movimento e timer: L'installazione di sensori che attivano la luce solo quando necessario e di timer che la spengono in orari specifici può ridurre drasticamente il consumo energetico e l'emissione di luce superflua.

  • Livelli di illuminazione adeguati: È cruciale evitare l'illuminazione eccessiva. Spesso, le aree urbane e rurali sono illuminate ben oltre le reali necessità di sicurezza e funzionalità.

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Oltre a interventi tecnologici, un ruolo cruciale è giocato dalla pianificazione urbanistica e dalle normative. Le amministrazioni locali e regionali possono adottare regolamenti che impongano l'utilizzo di apparecchiature a basso impatto luminoso, definiscano i livelli massimi di illuminazione consentiti e promuovano la creazione di "zone oscure" o aree protette dal punto di vista dell'inquinamento luminoso. Un esempio virtuoso in questo senso è rappresentato dalla Legge Regionale del Piemonte n. 31 del 2000, modificata poi dalla L.R. n. 3 del 2018, che stabilisce disposizioni per la prevenzione e la lotta all'inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche, ponendo limiti all'irradiazione di luce artificiale verso il cielo e promuovendo l'uso di sistemi di illuminazione più efficienti. Tali normative possono anche prevedere l'elaborazione di piani regolatori dell'illuminazione a livello comunale, integrativi dei piani urbanistici generali.

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La sensibilizzazione e l'educazione del pubblico sono altrettanto importanti. Informare i cittadini, le aziende e gli enti pubblici sui danni dell'inquinamento luminoso e sui benefici di un cielo notturno buio può incentivare comportamenti più responsabili e favorire l'adesione a pratiche di illuminazione sostenibile.

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Infine, anche le azioni individuali possono fare la differenza. Spegnere le luci esterne quando non necessarie, preferire illuminazione interna schermata e sensibilizzare amici e vicini sono piccoli gesti che, sommati, contribuiscono a ridurre l'impatto dell'inquinamento luminoso.

Contrastare l'inquinamento luminoso non è solo una questione di preservare la bellezza del cielo stellato, un patrimonio culturale e scientifico inestimabile. È un passo fondamentale verso la tutela della biodiversità, la riduzione dei consumi energetici e il miglioramento della qualità della vita per tutti. Un cielo notturno buio è un diritto e una responsabilità che dobbiamo riscoprire e proteggere.

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