Uno degli eventi più sfuggenti e macchinosi da osservare in cielo è il transito di oggetti artificiali di fronte ad altri corpi celesti. I motivi di questa difficoltà sono principalmente due che possono essere riassunti con le parole Precisione e Rapidità.
Gli oggetti artificiali che ruotano attorno alla terra hanno tipicamente orbite molto basse (la stazione spaziale internazionale, di cui ci occuperemo qui, orbita intorno ai 400km di altitudine) il che si trasforma in un movimento relativo estremamente rapido rispetto a corpi celesti più lontani (il sole o la luna per esempio). La ISS infatti impiega da 1 secondo a poco più di 2 secondi ad attraversare interamente il disco solare o lunare. Ecco quindi che per immortalare l'attimo serve una macchina fotografica o camera astronomica che sia in grado di scattare molti fotogrammi in sequenze molto rapide (meglio dai 5fps in su) oppure video di sufficiente definizione da poter estrarre fotogrammi abbastanza nitidi e ottenere così un buon risultato.
Per quanto riguarda la precisione, questa entra in gioco dal momento che, viste le dimensioni apparenti degli oggetti in analisi e le loro velocità relative, uno spostamento di un paio di km dal punto di osservazione ideale può risultare in un'immagine in cui la ISS appare solo in un fotogramma nel bordo del disco solare/lunare o del tutto fuori! Il principio è simile a quello che accade durante le eclissi solari, per cui se non ci si trova nella zona di passaggio del cono d'ombra l'eclisse sarà parziale o del tutto invisibile. Un altro aspetto legato alla precisione è il momento dello scatto. Come detto sopra, il passaggio della ISS dura da 1 secondo a poco più di 2 secondi, quindi se stiamo usando una fotocamera con scatto remoto dovremo conoscere la dimensione del nostro buffer, che si traduce in quante foto riesce a scattare alla massima velocità prima che rallenti o si fermi del tutto. Per esempio, se la nostra macchina scatta a 10fps e ha un buffer da 20 immagini RAW, sappiamo che abbiamo a disposizione ben 2 secondi e rotti (considerando le prime foto che vengono già trasferite in memoria mentre le ultime vengono salvate) per eseguire il nostro scatto. Abbassando la qualità potremmo arrivare anche a 4 o 5 secondi il che è già un buon margine su cui lavorare. Sapendo quindi che il passaggio sarà a un certo orario, dovremo iniziare a scattare se possibile con almeno un secondo di anticipo e continuare finché il buffer ce lo permette. Se siamo stati rapidi e precisi, con una macchina che scatta a 5fps e con un buffer da 16 immagini potremmo ottenere qualcosa del genere:
Questo è stato il mio primo tentativo di fotografare la ISS, in questo caso davanti al Sole; per farlo mi sono dovuto recare in un campo poco fuori Abbiategrasso a novembre 2015.
In tempi più recenti, nel 2020, sono riuscito ad ottenere un numero più cospicuo di fotogrammi durante un passaggio davanti alla Luna. Purtroppo i tempi di scatto erano leggermente lunghi e hanno reso la stazione (che, ricordiamolo, viaggia a 29000 Km/h) un po' mossa
Per eseguire questi scatti è essenziale l'aiuto di un calcolatore di passaggi della ISS. Fino al 2020 esisteva l'ottimo Calsky.com, ora rimosso dall'autore. In alternativa uso transit-finder.com che si conferma come valido sostituto, con una buona precisione negli orari indicati e nei punti di osservazione; è sufficiente inserire le proprie coordinate (anche scegliendo direttamente dalla mappa nel sito), definire un range spaziale (passaggi a più di 30-40km diventano impegnativi da raggiungere, soprattutto se il meteo non è dalla nostra parte) e temporale (oltre i 10 giorni i calcoli diventano più imprecisi a causa delle correzioni costanti dell'orbita della ISS) e calcolare i transiti che rientrano nei nostri parametri. Con un po' di fortuna ce ne saranno di abbastanza vicini e ad orari comodi da essere immortalati. Per quanto riguarda la precisione di scatto poi, greenwichmeantime.com è un ottimo compagno per questo genere di eventi, permettendoci di sincronizzare lo scatto al secondo corretto.
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