In questi giorni i nostri cieli sono stati impreziositi dal passaggio di un nuovo e brillante astro chiomato. Scoperto poco meno di un anno fa dall' astronomo Gregory Leonard (di cui ne ha preso il nome) è stato l' oggetto di questo tipo più brillante e vistoso del 2021.
L' immagine che pubblichiamo è il risultato di una somma di 92 esposizioni da 10 sec ciascuna riprese nelle prime ore del giorno 07 Dicembre da Rosignano Monferrato. L' oggetto al momento della ripresa si trovava ad una distanza dalla Terra di 48.000.000 km transitando apparentemente tra le stelle della costellazione del Bifolco (o Bovaro) a pochi gradi di distanza dalla brillante Arturo.
Cosi come per la maggior parte delle comete, anche la Leonard mostra il tipico aspetto composto da una “testa” o “chioma” (con una parte centrale più brillante) e una “coda”, entrambe composte da gas e polveri che fuoriescono da un nucleo roccioso ghiacciato molto più piccolo dell'ordine di pochi km.
A creare questi spettacolari oggetti è il Sole, che grazie all'azione del proprio calore libera dai ghiacci i composti presenti sulla superficie facendoli passare direttamente da uno stato solido a uno gassoso (sublimazione); il risultato è la creazione di una sfera evanescente estremamente rarefatta ma molto più grande (stimata in alcune centinaia di migliaia di km) di colore verdastro che spinta dal vento solare di particelle, si allunga in direzione opposta creando quella che rimane la caratteristica principale di questi oggetti ossia la brillante e rettilinea coda di ioni.
Ma non sono solo queste particelle cariche a dar vita alle spettacolari code, quest'ultime infatti sono composte anche da piccoli granelli di materiale roccioso che distaccandosi dal nucleo si dispongono lungo l'orbita cometaria dando vita a spettacolari code di aspetto più ricurvo.
Quest' ultime si formano appena dopo il passaggio al perielio (punto di minor distanza dal sole) quando sono maggiormente riscaldate; per la Leonard questo avverrà il 03 Gennaio.
Tutto ciò rende gli astri chiomati dei veri e propri “trasformisti celesti”: oggetti capaci in brevissimo tempo di cambiare notevolmente il proprio aspetto. Se questo può derivare dalla diversa prospettiva tra i corpi celesti interessati (Sole, Terra, Cometa) va ricordato che ci sono anche altre dinamiche che entrano in gioco in primis la mutevole interazione tra l'attività della nostra stella con le proprietà-fisico chimiche del nucleo cometario.
Una riprova di ciò è il continuo cambiamento della testa della cometa che in fase di avvicinamento presenta un aspetto prettamente sferico e sfumato che passa successivamente a una struttura più ridotta e definita quando se ne allontana.
Come mostra l'immagine il colore predominante (soprattutto nella chioma) è un verde spiccato dovuto alla presenza della molecola del di-carbonio (C2). Quest' ultima, formata dalla interazione della luce ultravioletta con la molecole organiche presenti sulla superficie del nucleo cometario, è altamente instabile. Questo spiegherebbe il motivo per cui tale colorazione non sia presente anche nella coda, non avendo infatti tempo sufficiente per potercisi disporre.
Questo fenomeno, ipotizzato già nel1930 dal fisico Gerhard Herzberg, è stato finalmente dimostrato recentemente grazie alla messa a punto delle più moderne e sofisticate tecnologie di laboratorio con le quali si è potuto far luce su un mistero che attanagliava da diversi decenni gli studiosi.
Nel suo cammino apparente tra le costellazioni la Leonard si sta spostando verso regioni sempre più meridionali regalando uno spettacolo unico ai fortunati osservatori dell' emisfero australe. A noi non rimane che salutare questa viaggiatrice cosmica che seguendo la propria orbita iperbolica, si allontanerà sempre di più trasformandosi nuovamente in uno anonimo e quiescente agglomerato di ghiaccio e roccia nel freddo buio ai confini del nostro sistema solare.
Grazie mille😀
Complimenti per la splendida immagine e per la descrizione delle comete e del loro compotamento, sintetica ma ricca di interessanti informazioni.
Foto pazzesca @Silvano Puccini! Specialmente considerando la difficoltà legata ad un oggetto con uno spostamento così rapido rispetto alle stelle di fondo. Davvero complimenti!