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M 16 (o NGC 661) NEBULOSA AQUILA

L'oggetto fu scoperto nel 1746 da Philippe Loys de Chéseaux e poiché cita solo un ammasso stellare si presume che con il suo ridotto strumento ottico egli abbia visto solo l' ammasso di stelle centrale. In seguito quando lo riscopri Carles Messier individuò anche la sua natura nebulare.


Nella prima immagine si nota come il complesso nebulare M 16 sia collocato sul bordo della cosiddetta Fenditura dell’Aquila, una lunga scia di nebulose oscure appartenenti al nostro braccio di spirale che schermano completamente la luce proveniente dalle stelle della fascia settentrionale del Braccio del Sagittario.


Con la catalogazione M16 o NGC si individua il giovane ammasso stellare aperto nei pressi del quale si ergono le imponenti formazioni di polveri oscure note come i Pilastri della Creazione. L'età stimata di questo ammasso stellare varia dai due ai cinque milioni di anni ed è associato ad una nebulosa a emissione composta da idrogeno ionizzato, catalogata come IC 4703. La sua distanza non è certa, si stima che possa essere di 6000 / 7000 Anni Luce dalla Terra ed è posta nella zona media del Braccio del Sagittario.


Nella terza immagine, quella del particolare delle formazioni a pilastro delle polveri, a sinistra dei 3 Pilatri centrali, si vede un' altra formazione verticale, un’altra colonna di materia molto allungata: la Colonna V, soprannominata “la Guglia” (The Spire).

Nella parte terminale di questa struttura è stato identificato un bozzolo ionizzato ad alta velocità, che potrebbe coincidere con un oggetto HH (Herbig-Haro). Gli oggetti di Herbig-Haro sono delle piccole nubi brillanti a forma di getto potenziate da una stella neonata che si trova al suo interno e sono uno degli indizi più evidenti della presenza di fenomeni di formazione stellare nelle nebulose. (Nella fotografia è da cercare nella corona luminosa in alto a sinistra della V Colonna).


Una curiosità: i pilastri potrebbero già essere stato distrutti dall’esplosione di una supernova avvenuta circa 6.000 anni fa. Gli astronomi hanno infatti osservato un’onda d’urto diretta verso i pilastri, che dovrebbe spazzarli via. Tuttavia, data la distanza in gioco, non potremmo saperlo con certezza per diverso tempo.


(Fonti: Internet)



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1° fotografia: Campo largo con nebulosa a emissione IC 4703 e nebulose oscure

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2° fotografia: Nebulosa IC 4703

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3° fotografia: Paricolare di M 16 o NGC 6611 con ammasso stellare e Pilastri della Creazione

DATI DI RIPRESA


73 scatti da 8' ciascuno per una integrazione titale di 9h e 44'

sensibilità 1600 ASA

APO 140/910 con riduttore Riccardi 0.75X

Olympus OM D 10 MII

Filtro 2" Optolong Enhance H-Alpha, H-Beta and O-III

montatura EQ8

elaborazione Pixingshigt / Photoshop

Luogo Ripresa: Osservatorio privato Coniolo, Giugno 2022

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